La nuova convenzione internazionale sul crimine informatico a cui l’Onu sta lavorando si è rivelata un terreno più insidioso del previsto. Perché quello che sulla carta è nato come un trattato universale per rafforzare le difese e la prevenzione contro la criminalità cyber, secondo una risoluzione delle Nazioni Unite del 26 maggio 2021, si sta trasformando in un assalto alla diligenza dei diritti su internet. Lo dimostrano alcune delle proposte presentate a Vienna, dove si chiude il 20 gennaio la quarta sessione del comitato dell’Onu incaricato di scrivere una bozza del trattato, che dovrebbe arrivare sui banchi dell’assemblea generale nel 2024.
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