Da dove passa la sanità nostrana? Alla faccia di tutti i portali regionali, fascicoli sanitari, autenticazioni a due fattori con Spid (a rischio) e Cie, per non parlare del Gdpr e delle altre normative speciali, l’app critica per far parlare medici e pazienti sono le chat di app sulle quali non c’è nessun controllo statale o possibilità di verifica. È tutto in mano a Meta, che è la proprietaria di Whatsapp, e in piccola parte a Telegram e Messenger.
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No comment! Si fa già enorme fatica a sentire chi continua ad utilizzare WhatApp. La questione diventa davvero grave quando WhatApp è utilizzata per lavoro e da categorie professionali che trattano categorie particolari di dati. Poi s’immagini anche l’utilizzo di WhatApp a livello istituzionale. Che dire?